domenica 11 dicembre 2011

"Amabili resti" di Alice Sebold - Dalla morte può proseguire la vita? Certo: nell'aldilà fatato di Susie, ma soprattutto nel nostro terribile mondo di sentimenti.

"Il Cielo non era perfetto. Ma finii per credere che seguendo le cose attentamente, e desiderando, avrei potuto cambiare la vita di coloro che amavo sulla Terra."

"Gli avvenimenti cui la mia morte aveva dato luogo erano semplicemente le ossa di un corpo che in un momento futuro imprevedibile sarebbe divenuto intero. Il prezzo di quel che ormai vedevo come un corpo miracoloso era stato la mia vita."


Un libro crudo e duro su un fatto di terribile violenza. Un ottimo film i Peter Jackson, anche se con qualche sostanziale variazione. Una ragazza stuprata e uccisa da un assassino seriale. E, con originalità, la vicenda viene raccontata dalla stessa defunta. Al di là del fatto scatenante e della ricerca dell'assassino da parte della polizia, del padre e della sorella, il romanzo non è né un giallo, né un thriller propriamente detto; infatti il lettore scopre molto presto chi è il colpevole, proprio perché la piccola Susie dal suo Cielo vede e racconta tutto. Allora la storia diventa interessante per comprendere l'elaborazione del lutto, vista da chi del lutto è stata la vera protagonista: Susie segue giorno per giorno e anno per anno la vita dei suoi cari e vede come dal momento della sua morte, si venga lentamente a creare un corpo di relazioni ed esperienze che sa di miracoloso. Attorno ai "amabili resti" si sviluppa l'esistenza di chi l'ha conosciuta, compresa la vita del suo terribile assassino, e Susie, colei che vive una non-esistenza in un limbo colmo di gioie e paure, si appassiona ad essi e alla loro evoluzione. Come a voler affermare che anche dalla più terribile vicenda le persone possono costruire una propria esistenza dignitosa e carica di sentimenti; perché "l'orrore sulla Terra è reale e accade tutti i giorni...è come un fiore o il sole...ed è incontenibile."


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